osservazione e riflessione sul Ritratto Fotografico

“Che valore ha oggi il ritratto fotografico d’artista nell’epoca del digitale e dei social network in cui tutti diventano ritrattisti  “fai-da-te”?

La “facilità tecnica” con cui le nuove tecnologie (foto e videocamere HD, smartphones, webcams) consentono di ritrarre se stessi e gli altri in tempo reale ha portato in poco tempo all’incremento della fotografia amatoriale in cui la costante delle pose, delle inquadrature, dei comportamenti genera una tassonomia dell’indistinto e dell’indifferenziato che tende ad omologare la rappresentazione dell’identità.
Lo sviluppo del digitale contribuisce in larga misura alla profusione di un’immaginario sociale in cui l’identità personale e la percezione di sé vacillano tra demoltiplicazione della propria immagine e culto ipertrofico del narcisismo, fluttuando in una instabilità dei confini corporei e psicologici e nell’esaltazione della propria immagine pubblica.
Non solo, questo nuovo fenomeno di self-mirroring genera una “comodità” tutta sociale di costruzione della propria identità fondata sullo sguardo degli altri – e non generata attraverso un processo di consapevolezza – che diviene l’ancora esterna per la soggettività.

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