L’arte fotografica di Mirco Basso è stato e luogo dell’anima. Seguendo ispirazione e slancio emotivo, il suo obiettivo si fa medium affettivo dell’evento, cogliendo e fermando l’immagine immediata, quell’“attimo fuggente” che il suo occhio curioso e sensibile immortala grazie a macchine fotografiche che per lungo tempo sono state rigorosamente manuali e meccaniche. Da trent’anni, infatti, la fotocamera è sua “appendice naturale”, indispensabile strumento per cogliere l’irripetibile “momento epifanico” che il mondo circostante gli regala. Amando profondamente il jazz, l’artista definisce il suo stile “Visual Jazz” per l’equilibrato mix di tecnica ed improvvisazione che lo contraddistingue. Soffermandosi ad indagare le realtà a lui più intimamente e professionalmente vicine, Mirco Basso si fa apprezzare per la passione, la schiettezza e la sincerità che infonde nei suoi scatti, siano essi attinenti a lavori su commissione o germinati da una personale esigenza di espressione artistica. Determinato a non lasciarsi travolgere dall’ammiccante facilità del digitale, fino a tempi recenti, ha ostinatamente prediletto la seducente tattilità della pellicola e il fascino trepidante dell’attesa che la contraddistingueva. Egli semplicemente vede con la sua macchina fotografica, memore e forte dell’esperienza del metodo tradizionale che non ammetteva errori e che esigeva chiarezza di idee quanto all’ottica e al taglio da impostare, velocità nella messa a fuoco e nella regolarizzazione di diaframma e tempi di esposizione. Rivoluzionario nei controluce. Le sue foto, dal “timbro evanescente e musicale”, si oppongono alla miope fugacità dell’osservazione contemporanea ed ammaliano per il forte potere evocativo e per la sapienza compositiva che, offrendo una mappatura emozionale del reale, risultano capaci di addentrarsi nel variegato e complesso linguaggio dell’Arte Contemporanea. (Testo critico di Simona Clementoni)
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e…a distanza di anni riguardare questa stessa…e,,,dare ragione alla propria scelta nonostante i mille dubbi e le volte che magari avresti voluto lasciar perdere;-)
buon anniversario Mirco! e non smettere mai di inquadrare, immaginare, sognare e scattare!:-)
diverso tempo fa senza sapere… senza arte ne parte (…) ho acquistato una macchina fotografica usata, meccanica e manuale (analogica). Non sapevo neanche il motivo per cui sentivo di acquistarla. Non ho studiato neanche il manuale delle istruzioni. Segnavo su un taccuino ciò che facevo. Soldi non ne avevo molti. Avevo a disposizione 36 pose e il dorso all’epoca non era un monitor lcd. Il mio obiettivo era quello di farne giuste almeno l’80% ed in testa avevo ben chiaro cosa volevo ad ogni scatto in termini di luce. Dopo due anni fui premiato a Venezia in un concorso fotografico sul Carnevale (per una curiosa fatalità… la foto premiata fu quella di una maschera di Carnevale-modello in posa per gli allievi di corso del Maestro Fulvio Roiter, scomparso qualche giorno fa… ma non sapevo proprio fosse lì per quel motivo – io stavo ritraendo Venezia durante una nevicata). Negli anni seguenti andavo per studi a Milano per mostrare i miei lavori e in molti mi dicevano di continuare a coltivare ciò che trasmettevano loro le mie immagini: la passione. Continuai come da consigli perché da giovane intuivo quanto era importante per me soprattutto alimentare quella PASSIONE e che in seguito mi sarebbe tornato “giustamente intonato” il Talento. ….ritrovandomi SEMPRE a vivere un AMORE vero. 😉
Nifty post! Looking forward to reading more!
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e…a distanza di anni riguardare questa stessa…e,,,dare ragione alla propria scelta nonostante i mille dubbi e le volte che magari avresti voluto lasciar perdere;-)
buon anniversario Mirco! e non smettere mai di inquadrare, immaginare, sognare e scattare!:-)
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Grazie Rosanna !!
il segreto è stato quello di conservare questa mia come ciò che è sempre stata: una grande passione.
… e mai mollare, soprattutto quando ti dicono di tutto… agli inizi come durante il percorso. Datti da fare se ciò che senti è forte e vero. Persevera.
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L’ha ribloggato su fotografiadimircobassoe ha commentato:
diverso tempo fa senza sapere… senza arte ne parte (…) ho acquistato una macchina fotografica usata, meccanica e manuale (analogica). Non sapevo neanche il motivo per cui sentivo di acquistarla. Non ho studiato neanche il manuale delle istruzioni. Segnavo su un taccuino ciò che facevo. Soldi non ne avevo molti. Avevo a disposizione 36 pose e il dorso all’epoca non era un monitor lcd. Il mio obiettivo era quello di farne giuste almeno l’80% ed in testa avevo ben chiaro cosa volevo ad ogni scatto in termini di luce. Dopo due anni fui premiato a Venezia in un concorso fotografico sul Carnevale (per una curiosa fatalità… la foto premiata fu quella di una maschera di Carnevale-modello in posa per gli allievi di corso del Maestro Fulvio Roiter, scomparso qualche giorno fa… ma non sapevo proprio fosse lì per quel motivo – io stavo ritraendo Venezia durante una nevicata). Negli anni seguenti andavo per studi a Milano per mostrare i miei lavori e in molti mi dicevano di continuare a coltivare ciò che trasmettevano loro le mie immagini: la passione. Continuai come da consigli perché da giovane intuivo quanto era importante per me soprattutto alimentare quella PASSIONE e che in seguito mi sarebbe tornato “giustamente intonato” il Talento. ….ritrovandomi SEMPRE a vivere un AMORE vero. 😉
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